Andrà tutto bene, ma nel caso ...

Due giorni erano passati dall'ultima volta che aveva visto il Primo Cavaliere, due giorni utili a schiarirsi le idee, riprendersi e decidere che ... che quello che doveva chiedere inizialmente alla Corona non era mutato affatto.
Vorian chiese udienza e l'ottenne praticamente subito!
Non che avesse particolare fretta sia chiaro:
obbligato a rimanere dentro la Fortezza fino alla fine delle perquisizioni, di tempo da perdere ne aveva in abbondanza ... ma per fortuna, gratitudine o chissà che altro fù richiamato ad entrare proprio mentre stava per andarsene.
Si presentò nello studio del Primo Cavaliere in armatura e ovviamente con un'arma che dava sicurezza contro certi nemici:
non era segno di minaccia, ma di mancata sicurezza fra quelle mura.
Ringraziò subito e prese posto, attese la chiusura delle porte e andò subito al nocciolo della questione
Che cosa succede se Lord Martell non collabora con la Corona?
Tristane Martell aveva oramai trentacinque anni, non aveva figli ne moglie.
Se già questo delineava scenari complicati per Dorne, sommarci dubbi di lealtà obbligava a farsi certe domande e forse ad agire preventivamente prima d'ottenere qualsiasi tipo di conferma.
Oppure il nano aveva già delle certezze?

Le ore immediatamente successive all'ultimo Concilio erano state, per Tyrion, un vero e proprio inferno. Come Primo Cavaliere, ritrovarsi a dover gestire la minaccia degli Estranei, o di qualsiasi altra cosa fosse stato quel turbante accadimento, non rientrava esattamente nelle sue speranze, ciononostante il suo ruolo gli imponeva di doversi attivare nel modo più celere e distaccato possibile al fine di garantire la sicurezza dei Sette Regni, prima ancora che della famiglia reale. Corvi erano stati scritti e inviati, parole erano state spese e decisioni continuavano ad essere prese, in un ambiente immerso in un'incertezza che iniziava ad infastidirlo e non poco. Per un uomo così razionale, i dubbi e le esitazioni erano assillanti crucci che rischiavano profondamente di dargli il voltastomaco.
Si trovava nei suoi studi, quando Lord Dayne venne scortato alla sua porta. Vorian non aveva dovuto faticare, dopotutto, a riconoscere come il livello di sicurezza e allerta all'interno della Fortezza Rossa fosse rapidamente salito, arrivando a rasentare il ridicolo. Non soltanto ciascun membro della famiglia reale era stato posto sotto la sicurezza di una Cappa Bianca, ma anche agli ospiti del castello reale non era permesso di fare un solo passo che non venisse seguito dallo sguardo attento delle guardie. Per non parlare delle perquisizioni all'ingresso e all'uscita e del ritiro delle armi qualora appartenenti a personalità poco chiare - ovviamente questo non era il caso del Dayne, della cui fedeltà Tyrion non pareva aver dubbi.
‹ Immagino dipenda dall'entità di questa... non collaborazione. › Gli occhietti erano ancorati profondamente in quelli dell'altro, mentre Tyrion era seduto dall'altro capo di una scrivania alla quale lo stesso Dayne era stato invitato ad accomodarsi. Due calici di vino dell'Arbor erano stati riempiti. ‹ Rifiutarsi di contrarre un matrimonio, anche se richiesto dalla Corona e anche se riguardante una Principessa reale, sarebbe una decisione che, per quanto stupida, rientrerebbe nei pieni diritti del Principe Nymeros Martell e non costituirebbe una prova di colpevolezza. › Incrociò le mani, mentre la schiena si adagiava contro lo schienale della sedia. Tirò un lungo sospiro basso, mentre per qualche attimo sul suo viso iniziarono ad affiorare i lievi segni di un'evidente stanchezza.
‹ D'altro canto, le casualità risultano quantomai ambigue. Dopo diciassette anni senza che il nome della mia famiglia venga mai nominato, nel giro di poche ore i Lannister vengono annunciati da due fonti distinte: un'incerta alleanza con Casa Martell e un inequivocabile tentativo di assassinio della Regina. Per quanto la fedeltà del principe Tristane resti ad ora inattaccabile, la sua posizione si trova a calcare terreni pericolosi. › Aveva preso ad osservare, distrattamente, il lento movimento di un tendaggio di fronte ad una portafinestra che dava su una piccola terrazza. Le parole venivano pronunciate con sicurezza, segno che gli ingranaggi del Primo Cavaliere avevano partorito quelle stesse considerazioni a lungo durante questi giorni, tuttavia parevano sognanti. Si destò da questo sogno ad occhi aperti con un movimento ritmico delle palpebre, prima che lo sguardo venisse posate su Vorian.
‹ Vi sarete fatto dalle idee, Lord Dayne. Forse, avete delle richieste. › Non lo chiese direttamente, ma era evidente che Tyrion gli avesse appena concesso di esporre ciò per cui aveva personalmente richiesto udienza. Era intelligente a sufficienza, il Folletto, da capire che, senza delle richieste, nessuno si sarebbe sognato di chiudersi con lui in una stanza.

Mhh la parola "inequivocabile" non suonava bene al Dayne, però si tenne la cosa per se, senza contestare o questionare ... almeno per il momento.
Trattenendosi dal commentare la maggioranza delle riflessioni del Primo Cavaliere, si fece ovviamente più "collaborativo" esponendo le proprie richieste.
La prima richiesta è semplice:
chi avrebbe dovuto educare il Principe, deve spiegargli di non offendere i suoi alleati in pubblico.
Si espresse in modo secco, fissandolo con la forza di un rimprovero.
Approfondì la questione?
No e sperava di non doverlo fare in seguito, tanto da passare a
La seconda richiesta è che la Corona concordi con Casa Martell la nomina di una successione in caso di estinzione del suo casato. non ipotizzò il tradimento Allo stato attuale delle cose, se Lord Martell dovesse trapassare senza eredi legittimi ci sarebbe una situazione caotica che regalerebbe ai nostri nemici molte possibilità.
Non era finita però, non c'e due senza tre e Vorian fece la sua ultima richiesta
Avete detto che potrei essere l'unico vostro alleato a Dorne, m'impegnerò finanziariamente per rafforzarmi militarmente, ma dovrete sostenermi vendendomi a prezzo di favore una flottiglia da guerra proveniente dal vostro arsenale contenente derrate alimentari.
Il denaro verrebbe consegnato all'arrivo delle navi a Stelle al Tramonto.

Quel suono, quasi sospirato, evidentemente non riuscì ad oltrepassare le attenzioni del Primo Cavaliere, il cui sguardo continuava a mantenersi ancorato sul volto del suo ospite. Un sopracciglio venne inarcato, intriso di velato scetticismo, prima che un angolo della bocca venne debolmente incurvato verso l'alto, smorzando l'espressione nell'acume di un sorriso appena accennato. ‹ Qualcosa vi turba. › Per la seconda volta, si era concesso il permesso di porre un quesito senza questionare alcunché. Nel pronunciare quell'affermazione, il braccio destro venne avvicinato al calice di vino, le dita ci si chiusero attorno e il recipiente venne avvicinato alle sue labbra.
Si gustò il sorso che ne trasse con evidente piacere, regalandosi una manciata di istanti sufficientemente lunga da concedersi il tempo di ascoltare le prime parole realmente pronunciate dal Dorniano. Per un attimo fu un'occhiata sorpresa quella che venne direzionata contro il Dayne, dopodiché dovette buttar giù il vino per non rischiare di soffocarcisi dal ridere: invero, un'espressione divertita affiorò rapidamente tra le rughe del suo viso sgraziato e imbruttito dall'ombra di una lunga cicatrice che, decorrendo diagonalmente, riusciva a renderlo ancora più mostruoso di quanto già non si dicesse. Il Dayne non avrebbe dovuto faticare poi molto a riconoscere le cause di quella reazione: lo stesso Vorian, dopotutto, non era che un mese appena più piccolo dello stesso Viseryon, anagraficamente parlando. Doveva risultare un bambino, agli occhi del Primo Cavaliere.
‹ Oh, Lord Dayne, se solo sapeste quanto ci ho provato. Mi sono arreso il giorno in cui ho perso il conto del numero di povere septe che hanno preferito finire in clausura, piuttosto che passare un secondo di più ad educare il Principe. › L'idea riusciva veramente a divertirlo, dopotutto. Non aveva mai nascosto la sufficienza del biasimo che provava per il Principe ereditario, Tyrion, neppure allo stesso Viseryon. Ciononostante, non poteva arrogarsi il benché minimo diritto ad assestare il suo palmo sulla regale guancia del ragazzino: al contrario di Joffrey Baratheon, semplicemente, egli non era suo nipote. ‹ Mi auguro, tuttavia, che la tempra della vostra giovinezza vi permetta di incassare nel migliore dei modi le intemperie di chi, prima o poi, sarà il Re di noi tutti. Augurandomi di non poter mai vedere quel giorno. › Nel pronunciare quell'ultimo monito, si era fatto più serio. ‹ Così come nutro la speranza che non cadiate in un simile tranello: se un'alleanza tra Casate nobiliari, tanto più che con quella seduta sul trono, può essere rotta da sciocche antipatie personali, significa che tale alleanza non era poi così solida. Non trovate? › Per la prima volta, pose una domanda, che tuttavia sembrava talmente intrisa di retorica da essere evidente che non richiedesse una vera e propria risposta.
Le successive affermazioni del giovane vennero accolte da una silenziosa faccia di bronzo. Tyrion tornò ad intrecciare le mani, mentre la schiena veniva adagiata contro lo schienale; lo sguardo era fisso sul Dorniano, le cui parole vennero ascoltate in religiosa compostezza.
‹ Il pensiero che Casa Martell possa cadere è un tarlo che mi affligge da tempo. Qualsiasi risposta mi venga in mente, finisce per rivelarsi una botte di Altofuoco capace di esplodermi tra le mani da un momento all'altro. › Aveva nominato l'Altofuoco con una tranquillità disarmante. In pochi, dopotutto, avevano dimenticato che fu opera di Tyrion Lannister, durante la Battaglia della Baia delle Acquenere, l'utilizzo di quell'arma così letale e ingestibile e la conseguente distruzione di gran parte della flotta al servizio di Lord Stannis Baratheon. Decisivo per la difesa di Approdo del Re, ma a che prezzo? ‹ Un'intromissione della Corona su tradizioni che non le compete di riformare potrebbe comportare conseguenze disastrose. Siete consapevole, immagino, che, qualsiasi altro casato nobiliare venga scelto a sostituzione dei Martell, innescherebbe la miccia di una guerra civile a Dorne che, allo stato attuale delle cose, la Corona non è in grado di permettersi. › Non si sprecò ad elargire lezioni di storia al Dayne, ritenendolo perfettamente capace di ricordare come l'approdo di Nymeria e l'invasione dei Rhoynar posero termine a millenni di dominio da parte di Re appartenenti alle più prestigiose casate Dorniante, compresa quella dei Dayne. Il giovanotto che aveva di fronte, invero, portava il medesimo nome dell'ultimo Re del Torrentine. ‹ Qualora il Principe Trystane rifiuti un matrimonio con una Principessa Reale, ritenendolo fin troppo sospetto, sarà necessario che voi diate il consenso a separarvi da vostra sorella. È in salute, immagino? › Piegò la testa di lato, nell'apporre il proprio sguardo indagatore sul viso del giovane Lord di Stelle al Tramonto. Era ovvio ciò che stava proponendo: il piano di riserva sarebbe stata un'unione matrimoniale con casa Dayne, di modo che, qualora il Principe di Dorne fosse morto anzitempo e senza eredi, qualcuno avesse potuto reclamarne il titolo in sua vece nel modo più legittimo possibile.
Infine, la richiesta del supporto militare venne accolta da un sorriso. ‹ Sarà fatto. Un dispiegamento di forze navali a sud dell'Altopiano sarà necessario: dopotutto, in virtù dei miei sospetti su Lord Luke Tyrell, dobbiamo aspettarci che la flotta di Casa Redwyne possa schierarsi dalla parte di Altogiardino, qualora i miei timori di ribellione si rivelino fondati. › Lo guardo con un certo interesse, lasciando scivolare il proprio sguardo profondo sul viso dell'altro. Pensieri sembravano ribollirgli nella scatola cranica e non ci volle poi molto, prima che venissero tramutati in parola. ‹ Una volta che la situazione di Dorne si sarà assestata, potrei spendere più di una parola di apprezzamento nei vostri confronti, durante la nomina del prossimo Maestro delle Navi del Concilio Ristretto. › Concluse, tornando a poggiare la schiena sullo schienale.

‹ Qualcosa vi turba. ›
Sollevò la mano e fece segno di uno svolazzo con la mano, uno di quei segni volutamente a metà fra il "lasciamo stare" al "magari ne parliamo dopo":
vuoi per un motivo, vuoi per un altro, per Vorian era necessario dar priorità a questione politiche piuttosto che altre.

Espressa la prima richiesta si scoprì quasi costretto a nascondere un finto sorriso dietro la mano e abbassare momentaneamente lo sguardo:
un sorriso di rimando a chi sorrideva, ma di fatto un modo per camuffare qualcosa d'inopportuno a livello umano, con qualcosa d'inopportuno a livello d'etichetta.
‹ Oh, Lord Dayne, se solo sapeste quanto ci ho provato. Mi sono arreso il giorno in cui ho perso il conto del numero di povere septe che hanno preferito finire in clausura, piuttosto che passare un secondo di più ad educare il Principe. ›
Non ne sono stupito ...
Sussurrò tornando a guardare l'interlocutore.
‹ Mi auguro, tuttavia, che la tempra della vostra giovinezza vi permetta di incassare nel migliore dei modi le intemperie di chi, prima o poi, sarà il Re di noi tutti. Augurandomi di non poter mai vedere quel giorno. ... Così come nutro la speranza che non cadiate in un simile tranello: se un'alleanza tra Casate nobiliari, tanto più che con quella seduta sul trono, può essere rotta da sciocche antipatie personali, significa che tale alleanza non era poi così solida. Non trovate? ›
Vorian fece una faccia sorpresa?
In realta "no" e anzi ringraziò con un cenno della testa, quasi stesse attendendò quel momento da un pò ... una soddisfazione non esente da ombre:
certe questioni gettavano ombre che erano ben lungi dall'essere dissipate.
‹ Il pensiero che Casa Martell possa cadere è un tarlo che mi affligge da tempo. Qualsiasi risposta mi venga in mente, finisce per rivelarsi una botte di Altofuoco capace di esplodermi tra le mani da un momento all'altro. ... Un'intromissione della Corona su tradizioni che non le compete di riformare potrebbe comportare conseguenze disastrose. Siete consapevole, immagino, che, qualsiasi altro casato nobiliare venga scelto a sostituzione dei Martell, innescherebbe la miccia di una guerra civile a Dorne che, allo stato attuale delle cose, la Corona non è in grado di permettersi. ›
Mhh Un cenno con la testa che confermava la questione con riserva.‹ Qualora il Principe Trystane rifiuti un matrimonio con una Principessa Reale, ritenendolo fin troppo sospetto, sarà necessario che voi diate il consenso a separarvi da vostra sorella. È in salute, immagino? ›
Annuì con lenta sicurezza, nei pensieri di Vorian la posta in gioco era cambiata.
‹ Sarà fatto. Un dispiegamento di forze navali a sud dell'Altopiano sarà necessario: dopotutto, in virtù dei miei sospetti su Lord Luke Tyrell, dobbiamo aspettarci che la flotta di Casa Redwyne possa schierarsi dalla parte di Altogiardino, qualora i miei timori di ribellione si rivelino fondati. ›
Redwyne ... Se mai si scoprisse la slealtà dell'Altopiano, sarebbe opportuno a colpire per primi. e se aveva remore a cogliere convenientemente l'idea dei Martell traditori, di spezzare ossa altopianine sembrava attendere solo il pretesto ... gusti!
‹ Una volta che la situazione di Dorne si sarà assestata, potrei spendere più di una parola di apprezzamento nei vostri confronti, durante la nomina del prossimo Maestro delle Navi del Concilio Ristretto. ›
Rimase a metabolizzare tutte quelle prospettive:
erano tante anche per un ragazzo che per quanto formato e pronto a cogliere l'attimo.
Sento che il mio stomaco vi odierà molto, ma tutto il resto ringrazia per la fiducia e farà il possibile per meritarsela. gli avevano fatto studiare strategia nautica? Ovvio che si!
Il mal di mare gli sarebbe passato? Dipendeva forse dalla bravura del Maestro.

Nutro ancora speranze verso Casa Martell, "ma se fosse", a simili condizioni posso ragionevolmente affermare che Casa Yronwood il nonno e Casa Allyrion gli zii ci appoggerebbero:
parliamo delle casate più potenti di Dorne dopo i Martell.
Non era quello ad impensierirlo.
L'idea di rinnovare l'unione fra Targaryen e Dayne dopo piu di un secolo mi onora e oltre a garantire la mia eventuale benedizione, credo che incontrerebbe facilmente il favore di mia sorella ... come di qualsiasi fanciulla sana di mente.
Un bel principe, un drago, un futuro regale ... però?
Questo mi sprona a chiedervi uno sforzo ulteriore, un favore quasi personale:
tentate un'ultima volta con il Principe.
In quella sala, assieme al Primo Cavaliere, il giovane ed ambizioso Lord scoprì d'essere anche un fratello preoccupato e nemmeno lui sapeva quale dei due era il più forte ... ma per fortuna il conflitto sembrava lontano, forse nemmeno avrebbe avuto mai luogo.